La cabina elettrica Enel DG2081 ed.3 in oggetto è un monoblocco con struttura monolitica autoportante senza giunti d’unione tra le pareti e tra queste ed il fondo, le cui pareti sono realizzate in calcestruzzo. Il calcestruzzo è dosato a circa ql.5 di cemento tipo 425, armato con doppia rete metallica e tondini di ferro ad aderenza migliorata. Le pareti del monoblocco e la soletta di copertura sono dello spessore di 9 cm.: la base d’appoggio del box avrà, invece, uno spessore di 12 cm per garantire, a parità di rapporto acqua-cemento, la resistenza e la durabilità della stessa base.
Sulla vasca sotto-box, marcata CE, per evitare eventuali cedimenti, vengono inserite delle travi in acciaio IPE 100, zincate a caldo, in corrispondenza dei punti più sollecitati dovuti a carichi concentrati. In fase di getto del cls si realizzano le aperture per l’inserimento delle griglie di areazione e le porte (in lamiera e/o vetroresina), nonché i fori nel pavimento per il passaggio dei cavi, consentendo in tal modo la realizzazione di molteplici soluzioni.
Il tetto del monoblocco può essere realizzato separatamente. Sarà impermeabilizzato con uno strato di guaina bituminosa armata dello spessore di 4mm, avente uno strato superficiale di ardesia. Il monoblocco viene protetto esternamente dagli agenti atmosferici, con vernici (o spatolati) al quarzo e polvere di marmo, nel rispetto della conformità richiesta nelle specifiche ENEL. Le caratteristiche di cui sopra consentono la recuperabilità integrale del manufatto, con possibilità di riutilizzo in altro luogo. Le verifiche strutturali di seguito sviluppate considerano la fase di sollevamento, per il carico lo scarico, la posa in opera del manufatto e la fase di esercizio dopo la posa in opera. Il monoblocco è del tipo “serie dichiarata”, come previsto nel punto 1.4.1 del D. M. LL. PP. 3/12/1987, rispettando le modalità e le prescrizioni di cui alla Legge n.°1086 del 05/11/1971 (Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio), il DM LL.PP. del 14/2/1992 (Norme tecniche per l’esecuzione delle opere in cemento armato) la Circolare LL.PP. n.°37406 del 24/06/1993 (Istruzioni relative alle norme tecniche per l’esecuzione delle opere in cemento armato) nonché la normativa UNI di riferimento. Le verifiche strutturali, previste dal D.M. del 2018, sono vengono effettuate applicando il metodo degli stati limite con l’utilizzo del software CDSWIN, con licenza n. 23357, realizzato dalla STS e conforme ai sensi dello stesso decreto. La movimentazione, il trasporto ed il montaggio del prefabbricato avviene secondo quanto previsto nelle procedure operative del Sistema di Qualità aziendale.